lunedì 18 ottobre 2010

9

di Shane Acker (Dvd). A Shane l'idea per 9 viene quando ancora sta facendo il college ed è proprio durante quei quattro anni di studio che lavora alla realizzazione del corto (se cliccate sul titolo del post avrete accesso al sito di Shane dove potrete vedere tutti i suoi lavori d'animazione) che userà come tesi di diploma e che nel 2005 finirà al Sundance FF, per poi essere anche candidato all'Oscar lo stesso anno e per questo notato da big del calibro di Burton. Ovviamente il lavoro sul breve metraggio era molto più grezzo, non parlato, ma già metteva in scena alcuni personaggi, nonché l'estetica e la poetica che ci hanno poi fatto innamorare del suo film. 
Con occhio terrorizzato, Shane ci mostra un futuro in cui le macchine si saranno ribellate contro l'uomo, estinguendolo, e avranno sviluppato un'intelligenza indipendente e quindi ostile. In questo mondo post apocalittico vivono un manipolo di piccole bambole di pezza, costruite da un famoso scienziato per riportare un minimo di tranquillità sul pianeta e per sconfiggere le potenti macchine. 
Guardando 9 le prime cose che ci vengono in mente sono due: Wall E e Tim Burton. Come in Wall E abbiamo come ambientazione una Terra senza traccia di essere umano in cui sono solo le macchine ad affrontarsi, ma lo scenario e i modi in cui lo scontro avviene sono molto più dark di quelli pixariani. E qui entra in gioco Burton, che fra l'altro troviamo alla Produzione, con le sue atmosfere cupe, Pamela Pettler (sua sceneggiatrice in La Sposa Cadavere- anche se Burton poi avrebbe preferito fosse un film senza dialoghi) e le sue atmosfere da incubo in stile gotico. 
9 ha il pregio di essere un film con una storia carina, appartenente ad un immaginario consolidato, ma con una potenza d'immagine che rimarrà impressa nella mente dello spettatore ben lungi la storia, che però ha il pregio di mostrarci una "cattiveria reale" (ad esempio con la progressiva perdita dei compagni) che lo fa allontanare dal classico prodotto d'animazione occidentale (avvicinandolo forse di più a quell'urto e a quella concezione di perdita che invece hanno i comics nipponici). 
Vi consiglio di vedere prima il cortometraggio e poi di passare al lungo, perché questa sequenza di visione vi dà veramente l'idea del lavoro e dello sviluppo tecnico che Acker ha fatto sui suoi personaggi e sulla sua messa in scena, con una cura del dettaglio allucinante su tutto ciò che è la creazione dei pupazzeti (le espressioni, soprattutto degli occhi, o la loro mimica). In secondo luogo vi consiglio di vedervelo in inglese se potete: non è parlatissimo, ma il cast U.S.A vanta nomi quali Elijah Wood, Jennifer Connelly, Christopher Plummer, Martin Landau, John C. Reilly... Ultimo, ma non meno importante, quando comprate-noleggiate il dvd, guardatevi i contenuti speciali (extras), ne vale davvero la pena. 

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