giovedì 3 marzo 2011

Exit Through The Gift Shop

di Banksy. A chi non sa chi sia Banksy direi di andarselo a ripassare, perché non trovo che questa sia la sede più corretta per mettermi a sproloquiare, ma nemmeno me la sento di ridurre il tutto al semplice "Graffiti Artist": Banksy è un artista a 360° e con questo lavoro ci dimostra un'altra volta la sua genialità. Exit Through The Gift Shop era nella cinquina candidata all'Oscar per il Miglior Documentario e credo sia uno dei progetti sulla Street Art più assurdi visti finora. Thierry Guetta vive con la sua telecamera sempre accesa: filma tutto, un metodo che ha adottato per non dimenticarsi nulla, perché qualsiasi momento potrebbe essere l'ultimo. Quello che registra non viene archiviato (se non magari qualche volta con l'anno d'appartenenza), ma Thierry tiene tutto. Ovviamente ha la sua camera con sé quando va a trovare un cugino, che si rivelerà essere lo street artist Invader . E' lui che lo inizia al mondo della Street Art, facendogli conoscere diversi personaggi poi diventati culto, da Neck Face, Ron English, Monsieur André, Swoon... ma soprattutto Shepard Fairey , che incomincerà a seguire e filmare ovunque. Guetta sembra non rendersi conto di quello che sta facendo: creare un archivio completo di documenti che sarebbe potuto diventare una piccola enciclopedia video sulla Street Art. Mentre tutto questo accade, Guetta inizia a sentir parlare sempre più spesso di Banksy, un artista incredibilmente promettente. Lo vuole filmare, ma ci vorrebbe un miracolo per scovarlo. Un colpo di fortuna lo porta da lui e ottiene il permesso di seguirlo proprio mentre sta preparando una sua esposizione a Los Angeles, e durante una sua installazione provocatoria a Disneyland , quella in cui appende un fantoccio vestito come un prigioniero di Guantanamo a ridosso del trenino del parco. E' Banksy a suggerire a Thierry di lanciarsi nel mondo della Street Art ed è così che, abbandonata la camera, Guetta diventa Mr. Brainwash, ma tutto il materiale delle sue mini dv non può andare sprecato e dunque viene preso, visto, selezionato... ed eccoci qui.
Ora... L'analisi filmica di questo documentario è riducibile a poche parole: racconta bene una storia interessante, non dimenticandosi nemmeno una traccia narrativa, con del materiale d'archivio da paura (quello "di Thierry") e interviste realizzate ad hoc (ovviamente dopo Guetta, è Banksy a fare da sovrano della scena). Quello che è davvero stupefacente, è la riflessione che ne viene dopo (tant'è che dopo averlo visto, qui in redazione da me si sono sollevate discussioni incredibili, il che vuol dire che già l'intento del film è riuscito), perché la pellicola non fa trapelare, ma dice. Ma chi è Mr. Brainwash? E Thierry Guetta? Perché se è vero che un'entità dietro Mr. Brainwash c'è, dopo questo documentario ci grattiamo la testa cercando di capire se è davvero Guetta, oppure è lo stesso Banksy. Insomma, non si riesce a capire se la storia propinataci è un documentario o fiction mascherata da tale. La storia che vediamo è talmente incredibile, che i sospetti ci vengono, ma non essendo un'esperta di settore mi piacerebbe sentire anche i pareri di chi invece lo è, perché se Mr. Brainwash è un personaggio creato a tavolino, un alter ego di Banksy e della sua crew, beh... Banksy si dimostrerebbe uno degli artisti più geniali del nostro tempo perché a parte "la presa per il culo", segnerebbe un altro step nella creazione della sua "spettacolarizzazione della Street Art" (cosa che con le sue esposizioni ha sempre fatto), perché cosa meglio del cinema fa spettacolo?
Se così non fosse e fossero solo pippe quelle qui riportate, ha comunque realizzato un prodotto video incredibile. Il dilemma crescerà nella nostra testa e non ci sarà mai dato modo di saperlo, anche perché nel film non viene fatto un passo falso per farci propendere più per una teoria che per l'altra. Incredibile e assolutamente da vedere.
VOTO: 8½

3 commenti:

  1. Di Banksy ne ho parlato nel mio blog appena saputa la nomination come miglior documentario. Peccato che non ha vinto. Sarebbe stato troppo bello!

    http://almacattleya.blogspot.com/2011/01/il-documentario-su-banksy-nominato.html

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  2. so che giovedì 12 maggio ci sarà la prima del film al cinema Odeon, ci sarai? io ci andrò di sicuro anche perchè lo considero un grande..
    cmq Firenze è davvero molto attiva dal punto di vista dell'arte contemporanea, un altro luogo che frequento spesso è l'Ex3..lo conosci? ora sta per finire la mostra "Suspense-sculture sospese"..io ci sono stata e mi è piaciuta molto, trattava dell'uso della sospensione e dello spazio vuoto come forma artistica..

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  3. Firenze è un po' lontana da casa e purtroppo non credo ci potrò essere... peccato! Ma tu hai già visto il film? Vorrei avere dei punti di vista esterni in merito, quindi se vai all'Odeon (e non l'hai ancora visto) mi dirai, ci conto :) A mio avviso è un lavoro incredibile e assurdo. L'Ex3 conosco, molto interessante. Ciao

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