venerdì 24 settembre 2010

The Last Airbender

di M. Night Shyamalan (in sala dal 24/09/2010). Che Shyamalan sia una delle mie più grandi antipatie a livello cinematografico credo non sia un mistero. Ogni anno il suo film del momento finisce nella mia classifica dei worst annuali... e di sicuro The Last Airbender non ne sarà esente. A metà tra fantasy e videogames, il film racconta la storia di un mondo magico in cui la pace dipende dall'armonia dei quattro elementi (aria, acqua, terra, fuoco) ed è garantita da una figura che li domina tutti: un Avatar. Quando questi scompare misteriosamente, il Regno del Fuoco si muove alla conquista degli altri tre seminando distruzione e morte. Ma un giorno, due ragazzi che appartengono alla tribù dei Dominatori dell'acqua trovano intrappolato nell'acqua un giovane: si chiama Aang ed è l'ultimo dominatore dell'aria esistente. 
Tratta da un cartoon,  la nuova pellicola di Shyamalan ne ha tutti i connotati: la figura del giovane eroe investito di una responsabilità troppo grande per lui, i poteri magici, la predestinazione, una storia che infonde i più comuni temi religiosi (vedi salvezza del mondo, sacrificio) con la filosofia orientale (Avatar viene chiamata la reincarnazione nella filosofia induista). 
Proprio come il cartone animato la storia si basa su passaggi elementari, su un intreccio base, ma il problema non è tanto la lentezza giustificata del film quanto la sua messa in scena, a metà tra kitsch e videogames, non esagera nessuna delle due componenti finendo per essere un film piatto. Combattimenti poveri e noiosi, vengono scanditi da una sceneggiatura senza estro. Se il target di riferimento fossero stati i bambini, probabilmente avrei inghiottito la pillola, ma l'intento è palesemente un altro. 
N.B.  Mezzo spoiler per il vostro bene: il film non finisce, lasciando la porta aperta al sequel. Quindi: 1) se volete vedere un film fatto e finito, ve la prendete in quel posto; 2) se poi vi fa schifo siete fottuti: almeno sapere come va a finire visto che ci avete perso del tempo...; 3) perché finanziare ancora Shyamalan?
P.S. Già so: la critica anche per questo film dirà che è da vedere... Inspiegabile come questo regista riesca a farsi amare facendo porcherie (pollice su solo per Il sesto senso e The Village)! 

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