lunedì 16 agosto 2010

Cyrus

di Jay e Mark Duplass. Chi è capitato sulle pagine di questo blog o di PIG ormai ne avrà le scatole piene di sentire parlare di mumblecore, un po' come le ho io di spiegare, quindi se ancora non sapete di cosa stiamo parlando, googlate la definizione e avrete delucidazioni in merito. Sappiate comunque che i fratelli Duplass sono, a tutti gli effetti, tra i capostipiti di questo genere, con le loro storie indipendenti, girate in quel loro modo unico, seguendo l'ordine temporale delle scene (da folli), e che si posizionano a metà tra fiction e documentario.  Beh... Dopo essersi guadagnati un nome e il rispetto nel circuito indipendente, hanno attirato l'attenzione della Fox Searchlight che gli ha prodotto quest'ultimo lavoro, con più soldi, con grandi attori (John C. Reilly, Marisa Tomei, Jonah Hill...) e sicuramente... meno stile. I Duplass hanno sempre portato nei loro circuiti delle storie piccole (non complesse narrativamente), ma ben sceneggiate e soprattutto che avevano una chiara impronta autorale, quello stile che appunto li ha resi celebri. In Cyrus, nonostante Jay in Piazza Grande a Locarno ci ha tenuto a ribadire che sia stato girato nel loro modo di sempre, manca quella patina di "home made" per cui ci si divertiva a vedere i loro film, trasformandolo in una qualsiasi commediola made in U.S.A. su cui ogni tanto si azzarda una risata, ma finisce lì. Grazie al cielo nel cast c'è il superbo Jonah Hill, la cui sola presenza scenica è divertente.
I Duplass sono diventati grandi? Che peccato, direi. E con questo non sto gettando la "merda assoluta"... Mi spiego: uno che non ha mai seguito la coppia di registi (tra i quali prediligo-per ovvi motivi di carriera-Mark) davanti a Cyrus rimarrà soddisfatto: la storia è semplice, pulita, tenera al punto giusto, drammatica quanto basta e divertente pure, ben recitata, con una buona costruzione dei personaggi... Chi invece è da tempo che segue il filone lo troverà troppo perfettino e patinato per farselo andare giù senza dire una fava a proposito (gente, io ero scesa a Locarno con l'intenzione di intervistarli, ma ora obiettivamente faccio il gesto dell'ombrello. Cyrus non aggiunge nulla di nuovo al panorama cinematografico odierno, ne è solo una buona copia). C'eravamo tanti amati? Vedremo col prossimo film.

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