martedì 25 maggio 2010

Kick-Ass

di Matthew Vaughn. Ci sono film difficili da recensire perché vorresti far trasparire tutto quello che hai provato guardandoli, ma poi ti sembra che le parole non siano abbastanza o semplicemente abbastanza esplicative. Così Kick-Ass, di cui adesso proverò ad accennarvi il motivo per cui credo sia una BOMBA, quello per cui se non lo vedete siete dei pazzi perché vi evitereste un film che scardina e nello stesso tempo fa grande un genere (quello dei comics movie) interpretandolo come e dove altri non ci sono riusciti.  Perché i personaggi vengono interpretati da attori perfetti nei rispettivi ruoli e la sceneggiatura non permette cedimenti e non perdona sbavature. Perché è nerd a sufficienza per farci ridere, ma tanto action da farci saltare sulle poltrone dall'adrenalina. 
Andiamo con ordine. Kick-Ass è tratto dall'omonimo fumetto di Mark Millar, che di potenzialità cinematografico ne aveva a iosa già su carta, ma per questo era anche rischioso da affrontare: i cultori avrebbero linciato Vaughn (Stardust) se non fosse stato all'altezza. Già dalla comparsa del primo trailer il prodotto comunque sembrava molto più che buono, ma mai avrei pensato di poter dire con soddisfazione che si tratta di uno dei più interessanti di questa stagione cinematografica (in Italia non è ancora prevista un'uscita però purtroppo).
Tra un inedito Nicolas Cage nei panni Big Daddy, uno spassoso (basta guardarlo in faccia) Christopher Mintz-Plasse e un impeccabile Aaron Johnson nelle vesti di Kick-Ass però è soprattutto lei ad emergere... Chloe Moretz, che munita di caschetto viola, terrorizza e massacra decine di criminali attempati con il nome di Hit-Girl! E che violenza ragazzi concentrata nel corpo di una undicenne che adora bere cioccolata e marshmallows lucidando un fucile da cecchino, che non può fare a meno dei suoi codini fanciulleschi ma che va in brodo di giuggiole per il suo coltello a scatto. 
E infine, non dimentichiamo la colonna sonora: tra Prodigy e Primal Scream, passando per Morricone e The Dickies, ma non solo, si susseguono alla perfezione pezzi che riescono ad accentuare nello spettatore, senza alterarle, le emozioni che la storia cerca di trasmettere in immagini. E tenendo conto che si parte da un prodotto cartaceo, non possiamo che battere le mani entusiasti!  

Nessun commento:

Posta un commento