lunedì 17 maggio 2010

Agora

di Alejandro Amenabar (in sala dal 23/04/2010). Se il regista non fosse stato Amenabar (Mare Dentro, The Others) credo che questo film non avrei manco preso in considerazione di andare a vederlo. Avrei sbagliato, in qualsiasi caso, se il risultato fosse stato comunque quello che ho visto ieri in sala: non una pellicola memorabile, ma un prodotto con una buona messa in scena. Agora inoltre, a dispetto di quanto si possa pensare, è uno dei film più laici visti di recente, con una presa di posizione critica nei confronti delle conseguenze che le religioni - e soprattutto il fanatismo religioso - provocano, con la loro insensata violenza, le loro interpretazioni arbitrarie e la strumentalizzazione che molti ne fanno semplicemente per acquisire potere. Controsensi e ingiustizie, disuguaglianze e violenza, insensatezza e follia: qualsiasi sia il dio da venerare, questo è quello a cui l'uomo si riduce a vivere. 
Amenabar in questo caso è anche bravo perché sceglie il registro della super-produzione per addolcire i temi trattati rendendoli un po' più appetitosi per il grande pubblico, ma  rimanendo comunque legato al suo modo intelligente di fare cinema, quello ricco di sottotesti, che innanzitutto racconta una storia, ma che non è mai privo di una qualche critica politico-sociale o di una morale senza cantilena. 
Ripassiamo un po' di storia: è il 391 d.C. e siamo ad Alessandria d'Egitto. La città è il fulcro di molte ricerche che si estendono a diverse aree del sapere, tra cui quello scientifico, e tra gli studiosi è una donna, la filosofa Ipazia, ad eccellere con i suoi studi sui movimenti rotatori di Terra e stelle. Ma sono anche gli anni dei grandi conflitti religiosi, soprattutto qui ad Alessandria, in cui convivono e si succedono alternatamente nel "dominio" dell'Agora pagani, cristiani ed ebrei. 
Amenabar la lincenza poetica su molti avvenimenti storici se la prende, ma non è Piero Angela e gli intenti del film sono altri, quindi lo promuoviamo felici che non abbia "peccato" nemmeno stavolta. 

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