martedì 16 febbraio 2010

La Banda Baader Meinhof


di Uli Edel (DVD). L'altra sera sono finalmente riuscita a recuperare questo film che volevo vedere da un pezzo, ma a cui poi non trovavo mai il coraggio d'avvicinarmi causa la durata (più di 2 ore... che voi direte "reggi poco", ma io rispondo "u capì, è un problema soffrire di letargia precoce"). Mamma mia ragazzi, CHE PENA!

Visto che una pellicola non si può giudicare solo dalla regia e dalla scenografia - sono solo due degli ingranaggi che la fanno funzionare e in questo film gli unici che risultano se non degni di nota quantomeno sopportabili- il film di Uli Edel si prende una bella stroncatura.

Innanzitutto perché la pretesa di fare un film sull'intera storia della RAF (Rote Armee Fraktion - organizzazione terroristica tedesca di stampo marxista-leninista) è stato un peccato di presunzione. Ci credete che per circa i tre quarti del film i membri fondatori sembrano quattro fanatici imbecilli che non si capisce per cosa combattano? Tra minuti sprecati in sparatorie continue e discorsi intellettualistico-boriosi, da cui però non emerge una fava di quelli che erano gli intenti storici del gruppo, la pellicola si muove tra il piatto-il noioso e il nonsense.

Più volte durante il film mi è venuto voglia di piantarlo lì, di usare meglio il mio tempo, ma poi sono stata tentata - come spesso mi succede - a pensare che magari mi sia riservato un colpo di coda che mi fa cambiare idea. E invece nulla.
Stordita da una confusa Storia che mi ha mitragliato di immagini (anche d'archivio), situazioni, personaggi, teorie... mi sono addormentata, pensando che i film sulle organizzazioni rivoluzionarie di sinistra spesso hanno un destino simile a quello di quei movimenti: inconcludente. Peccato... 

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