giovedì 2 febbraio 2012

Moneyball


di Bennett Miller. Uscito nelle sale italiane con il titolo “L’Arte di vincere” , Moneyball è l’ultimo film che vede l’eclettico Brad Pitt come protagonista, questa volta nelle vesti di un uomo che ha dedicato la sua vita al baseball – prima come giocatore sconfitto da un sistema che poi come manager tenta di cambiare. Gli Oakland sono una buona, ma piccola squadra, che per vivere non può godere dei budget stratosferici di altre team come gli Yankees. Al termine di una stagione andata bene, Billy Beane (Pitt) si vede portare via i giocatori migliori e con l’aiuto di un giovane laureato in economia deciderà che è arrivato il momento di cambiare la strategia di gioco (di mercato). Beane ricostruisce una squadra con nomi sconosciuti o “fallati”, sottoposto allo scetticismo dei suoi collaboratori storici che pensano sia impazzito, ma dimostrando come il cambiamento e la rinascita a volte siano possibili. Moneyball gira tutto attorno al personaggio di Beane, un uomo amante di quello che fa a tal punto di dedicarci la vita fino all’ossessione, nonostante le sue capacità siano di continuo messe in discussione. E’ un film che racconta un riscatto, la voglia di non sentirsi più un vinto. Oltre a questo, ovviamente, l’idea base che permea la storia è di carattere politico (declinabile a 360°): può davvero il denaro essere il solo olio utile per far funzionare un ingranaggio? E’ veramente solo il singolo che può emergere o con un buon sistema organizzativo il gruppo vale di più?
Se pensavate che Moneyball fosse “solo un film sportivo”, vi sbagliavate e finché è in sala pensate di rifarci un pensierino: è una pellicola complessa e originale, imbevuta di quello spirito comunitario a stelle e strisce, che però qui non viene trattato in modo scontato e sbrodoloso.
VOTO: 7

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