martedì 20 settembre 2011

Killer Joe

di William Friedkin. Friedkin è stato nominato più volte e mai a caso "il regista del male". La definizione se l'è più che guadagnata mettendo in scena piccoli capolavori come L'Esorcista (su tutti direi), Il Braccio Violento della Legge, Vivere e Morire a Los Angeles e una caterva di altri filmoni. Che dire quindi di Killer Joe se non che è figlio legittimo di Friedkin, un mini capolavoro di violenza destinato a diventare un piccolo cult?
Killer Joe è un poliziotto (interpretato da un inaspettatamente così bravo e credibile nelle vesti di un folle Matthew McConaughey) che nel tempo libero commette omicidi su commissione. Viene assoldato da una famiglia per uccidere la ex moglie-madre, proprietaria di una polizza sulla vita da 50000 $, con la promessa di venire pagato subito dopo l'incasso. Qualcosa va storto, ma a quel punto non sarà più così facile liberarsi di lui. 
Friedkin lavora benissimo con gli attori, nei loro innumerevoli risvolti psicologici, si mette alla prova con un genere abbastanza nuovo per lui, ma la sua presenza è ingombrante dietro ogni movimento di camera, lineare e asciutto come lui predilige. Il regista mette in scena un'escalation di violenza e follia che lascia lo spettatore basito e psicologicamente turbato, non mancando però di divertire stuzzicando la perversione nascosta in ciascuno. Non adatto agli stomaci più deboli e agli animi facilmente impressionabili, Killer Joe si snoda tra noir e thriller, azione e commedia. A chi piace la tipologia di film, il divertimento è assicurato.
VOTO: 8½

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