venerdì 29 luglio 2011

Submarine

di Richard Ayoade. La fama della colonna sonora firmata Alex Turner (Arctic Monkeys), ha preceduto quella del film. Submarine ha i connotati di una piccola pellicola indipendente - o si tinge solo di tale, visto che alla produzione troviamo Ben Stiller – firmata dal regista di Fluorescent Adolescent e del dvd Live at the Apollo, sempre degli Arctic. Insomma, un affare di famiglia.
Generalmente tendo ad incazzarmi per quei film alle cui spalle vedo ottime produzioni, ma che dichiarano di seguire il filone indipendente (indipendente che!?! Tra poco vietiamo l'aggettivo per favore che ormai ne abbiamo fin sopra i capelli), eppure non riesco a provare astio per Submarine, una storia semplice e piccola, rappresentata con uno stile assolutamente affascinante. Ayoade è come se rivisitasse la Nouvelle Vague (di cui le citazioni si sprecano: una su tutte , la presenza del poster di Frank Costello Faccia d'Angelo nella stanza della ragazza) usando però le tinte del videoclip.
Trasposizione del romanzo di Joe Dunthorne, racconta una classica storia d'amore nata sui banchi di scuola tra due adolescenti, tra ansie e follie, prime esperienze e carognerie. Lui, Oliver Tate, ha quindici anni e una vita familiare un po' incasinata, mentre lei Jordana, sua coetanea, è una tipa vagamente folle e tormentata. Due piccoli nerd che si innamorano, circondati da un mondo di macchiette che sfiora quelle create da Wes Anderson, nella sua ostentata originalità, accompagnata però da una profonda umanità.
La componente fotografica e registica è marcata: i movimenti di camera si fanno sentire e ben sottolineano il ritmo dell'azione. Non mancano cambiamenti stilistici, come quello degli inserti in super 8. I suoi protagonisti accennano a guardare in camera, rendendo lo spettatore partecipe di quello che sta accadendo loro.
Submarine, nella sua semplicità, riesce bene a raccontare uno spaccato di vita che tutti prima o poi si sono trovati o si troveranno a vivere: il primo amore. Quella stretta allo stomaco e quella sensazione di disagio portata dentro per tempo che si risolve in euforia e gioia in caso l'amore venga ricambiato. Ne ha le tinte e i silenzi, le piccole smancerie e i gesti, gli sguardi e le movenze. Ne tratteggia i postumi.
Mi piacciono i film che riescono a trasmettere attraverso la messa in scena le atmosfere e gli stati emozionali dei suoi protagonisti. Questo soprattutto quando il tutto riesce anche ad essere un prodotto originale e ben strutturato. Submarine è tutto questo. E quindi, nonostante a mio avviso i film indipendenti siano altre cose e ormai le grosse produzioni ci giochino un po' per vezzo un po' moda, ci piace.
VOTO: 7

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