giovedì 10 marzo 2011

Me and Orson Welles

di Richard Linklater. Questo è uno di quei tanti film annunciati, ma poi mai approdati nelle nostre sale, che quindi mi sono andata a recuperare a distanza di tempo, anche perché Linktaker (A Scanner Darkly, Before Sunrise, Before Sunset, The School of Rock, Fast Food Nation...) è uno di quegli autori che da sempre mi sono simpatici. Nonostante la particolarità della storia, tratta dall'omonimo libro di Robert Kaplow, che racconta le avventure di un giovane di belle speranze che, arrivato nella New York del 1937, si trova a lavorare per una serie di coincidenze al Mercury Theatre per Orson Welles che sta mettendo in scena il Julius Caesar di Shakespeare, Me and Orson Welles è un film che personalmente non mi ha lasciato quella fascinazione che mi sarei immaginata. Nonostante questo, la bravura nella messa in scena da parte del regista e la buona interpretazione dei suoi protagonisti – uno su tutti Christian McKay nei panni del burbero ed egocentrico Welles – sono un punto non trascurabile. Linktaker ci racconta il dietro alle quinte di una prima teatrale storica e lo fa trasmettendo allo spettatatore la tensione, lo spirito “passeggero” di aggregazione, i vari meccanismi che si innescano in una compagnia teatrale, in cui tutti credono di essere i favoriti o i protetti, ma che non capiscono di essere solo pedine nelle mani di un giocatore spietato: il regista. Nelle vesti del giovane Richard troviamo un inedito Zach Efron, che mi innervosisce un po' come l'ortica, e quindi fosse rimasto meno in scena, forse sto film l'avrei digerito meglio. Anche perché, se proprio bisogna dirla tutta, il suo personaggio nella versione cinematografica sembra un'escamotage narrativo di cui si sente poco il peso. Un film carino, con delle pecche (forse dettate dal gusto personale), ma che ancora una volta non ci fa bocciare Linklater.
VOTO: 6½

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