mercoledì 23 febbraio 2011

Rango

di Gore Verbinski (in sala dall'11/03/2011). Il regista de I Pirati dei Caraibi, ci fa divertire ancora con il suo primo film d'animazione. Rango è un camaleonte addomesticato: buffo ed egocentrico, rinchiuso da solo in una sorta di acquario, adora passare il tempo ad inventare storie fantastiche in cui interpreta l'eroe protagonista. Rango ama vestire i panni di qualcun altro, qualcuno che ambisce a diventare, perché fondamentalmente non conosce se stesso. La prova per capire chi sia veramente però, gli viene fornita nel momento in cui la sua "gabbia" viene balzata fuori dalla macchina che la trasportava, rompendosi in mille pezzi, e lui finisce a girovagare impaurito nel deserto. Qui conoscerà gli abitanti di un piccolo villaggio messo in ginocchio dalla mancanza di acqua; come al solito Rango inizia a recitare la parte che gli viene meglio, quella dell'eroe, ma poi saprà essere tale per coloro che stanno credendo in lui?
Un film divertente ed educativo quello di Verbinski, che non rinuncia a fare buon cinema (e non privo di citazioni cult) inserendoci anche componenti tipiche dei film di genere-western (strizzando l'occhio ai grandi, da Leone a Eastwood), ma questa volta ci inserisce una morale adatta anche ai più piccoli. Come tutti i western che si rispettano, grande spazio viene anche lasciato alla colonna sonora e alla musica in generale, con quei quattro gufi cantastorie vestiti da messicani che cantano le fatiche dell'eroe e la sua avventura. Verbinski ha voluto intraprendere questa avventura con i suoi amici e così, se da una parte troviamo Johnny Depp che dà la voce al camaleonte, dall'altra abbiamo il fedele Hans Zimmer alla colonna sonora, che tenta - ma come non provarci se ne si ha l'occasione - di comporre "à la Ennio Morricone" regalandoci una grande prova (ma niente a che fare con le emozioni che ci regala da sempre Morricone, insuperabile). Su sceneggiatura di John Logan (che per Scorsese ha scritto The Aviator e il prossimo, Hugo Cabret - mentre per Ridley Scott ha lavorato a Il Gladiatore), Verbinski fa un buon esordio nel mondo dell'animazione, usando la tecnica dell'Emotion Capture (ok... ok... adesso spiego: prendi gli attori, li metti su un palco vestiti e li fai recitare, così i disegnatori hanno spunti attendibili e nuovi), chiaro omaggio a quel Paura e Delirio a Las Vegas (Terry Gilliam, 1998), da cui prende non solo il personaggio di Rango (Raoul Duke - che appunto veniva interpretato da Depp), ma di cui anche accenna un cameo.
Una pellicola che piacerà a tutti, bambini e adulti. 
N.B. L'ho visto in lingua originale. Spero che la versione italiana in doppiaggio non ne stravolga la resa.
VOTO: 7

Nessun commento:

Posta un commento