giovedì 30 settembre 2010

GORBACIOf

di Stefano Incerti (in sala dal 15/10/2010). Non basta Toni Servillo per fare un buon film. Potrei chiuderla qui, evitando giri di parole tediosi, ma vorrei spiegare meglio il concetto rapportato al film di Incerti. La pellicola ruota tutta attorno al personaggio di Marino Pacileo, chiamato Gorbaciof per la grossa voglia che ha sulla fronte. Uomo schivo e silenzioso che scandisce le sue giornate tra lavoro e gioco d'azzardo. Proprio nel ristorante cinese nel quale gioca nel retrobottega conosce Lila, una giovane donna cinese che ha il padre indebitato fino al collo. Se ne innamora e per aiutare la sua famiglia entra in una spirale di tangenti e furti da cui sarà difficile uscirne. Ovviamente Servillo interpreta magistralmente il protagonista, riuscendo anche a re-inventare un personaggio già visto - quello del piccolo gangster italiano - e con caratteristiche caratteriali già note nei suoi precedenti ruoli. Ma il film vero e proprio? Beh, quello è da dimenticare, nella sua piattezza e nel suo mostrarci qualcosa di cui capiamo lo svolgimento e la conclusione già dal decimo minuto. Anche la storia con la cinese, di cui il regista dice "la sceneggiatura firmata da Diego De Silva era molto diversa, estremamente ricca di dialoghi, e con un ruolo femminile scritto per una ragazzina napoletana"... Bene... Lo hai modificato perché non lo sapevi mettere in scena? Hai detto mettiamo la cinese così non parlano mai, non si capiscono? Ok, ma il personaggio manca del tutto nella sua analisi psicologica e narrativa. Perché la cinese vuole scappare di casa Incerti? E' innamorata davvero di Gorbaciof? Non si capisce... 
Poi quella patina da film realista di cui vuoi tingere il tuo lavoro... Per piacere, il tuo film sarebbe un buon episodio di una soap opera... Punto. 

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